Zio bill contro steve della apple
Windows contro il mac
Un blog di Riccardo Russo sull'informatica e la programmazione, si trovano anche informazioni riguardo a star trek e alla fantascienza.
Genova
Piazzale Kennedy, 1
Settori commerciali Attrezzature radioamatoriali e componenti
Ricezione via satellite
Informatica
Radio d'epoca
Editoria specializzata
Organizzatore
Studio Fulcro s.a.s.
Tel. 010.561111
www.studio-fulcro.it
Come arrivarci?
Molto semplice, così:
Dunque. E' passato un bel pò da quando zio Bill ha lanciato con grande enfasi il mese della sicurezza informatica. E cosa abbiamo avuto in cambio di cotanto sforzo? Un Internet Explorer 6, il più bello e il più evoluto, che va in crash con una singola, miserrima riga di codice. Questa:
[html][form][input type crash][/form][/html]
(Per vostra sicurezza, ho sostituito le parentesi angolari con parentesi quadre.)
Con un po' di abilità, scoprirete che è possibile usare questa vulnerabilità anche per confezionare un e-mail che manda in tilt Outlook. Sono vulnerabili anche altri programmi Microsoft, come Frontpage e tutti quelli che usano la libreria shlwapi.dll.
Questo è un difetto di tutte le versioni di Windows, che, se sfruttato in un certo modo, può permettere truffe on-line (phishing).
Utilizza i file host di windows:
Il file hosts è un file di testo, presente in tutte le versioni di Windows, con una lista di indirizzi IP e i loro rispettivi nomi di dominio.
Quando noi digitiamo il nome di un dominio nel nostro browser, il protocollo IP contatta il server DNS per conoscere l’indirizzo IP del sito. Prima di fare questo cerca il relativo nome di dominio nel file hosts e, se presente, si collega direttamente all’indirizzo IP indicato.
Tutto questo risulta ottimo se, ad esempio, si gestisce una rete locale: si danno dei nomi virtuali ai vari computer e così non bisogna imparare a memoria i loro IP.
Ora, però, scusate: se noi modifichiamo il file “hosts” dicendogli che se noi digitiamo “http://www.paypal.it” deve portarci la connessione ad un altro nostro server, questo viene fatto? Ebbene sì.
Per chi non lo sapesse, PayPal è un servizio che ci permette di inviare e ricevere pagamenti on-line. Un sito dove si usano innumerevoli dati sensibili, fra i quali numeri di carte di credito. Un vero disastro se questi dati finissero nelle mani di uno sventurato.
Vi faccio riflettere: se rediciamo la connessione dal sito di PayPal.it ad un nostro server, con la stessa grafica e nella quale si chiede username e password, anche un utente medio-esperto, li inserirà. Sicuramente farà la prova del nove aprendo lo stesso sito con più browser, ma verrà sempre portato nel nostro server e nella nostra finta pagina.
Detto questo mi fermo, perchè non mi ritengo responsabile di ciò che voi possiate fare con questa informazione, quindi se volete approfondire andate dove l'articolo è scritto per intero, cioè qui.